Le paure dei bambini

le paure dei bambini


 

Provare paura in alcuni momenti della nostra vita è assolutamente normale e fa parte di un processo di crescita, che non ha età.

A maggior ragione le paure dei bambini sono essenziali per risolvere problemi correlati allo sviluppo e attraversare le varie fasi di crescita.

Davanti alle paure dei bambini spesso i genitori, o comunque gli adulti di riferimento, si trovano in difficoltà, soprattutto se quelle paure riattivano proprie paure vissute alla stesa età del bambino. Accade che il genitore, che dovrebbe sostenere e accompagnare il bambino alla risoluzione della paura, proietti sul piccolo la propria ansia e desideri che questa situazione passi il prima possibile. In realtà questo non aiuta l'esperienza del bambino, ma può complicarla.

I genitori non possono eliminare le paure del bambino,ma possono aiutarlo a prenderle meno seriamente e a trarne un insegnamento. Se riescono a contenere un'eccessiva reazione e riconoscere che le paure fanno parte di un normale processo di apprendimento, possono essere maggiormente di aiuto al piccolo.

Le paure si presentano nei periodi di nuova ed intensa attività di apprendimento: nei passaggi di crescita e di conquista di una nuova autonomia il bambino può vivere momenti di scombussolamento e le paure sono funzionali a richiamare l'energia necessaria per adattarsi alle novità.

 

QUALI PAURE?

Esistono delle paure universali. Per esempio la paura di cadere è innata in ognuno di noi ed è evidente nel movimento dell'abbracciamento presente nel neonato (riflesso di Moro), che fa si che il bambino, che vive per esempio un soprassalto, estenda le sue braccia di scatto, come per voler afferrare qualunque cosa o una persona vicina, per ricongiungersi. È un pò come il cucciolo di scimmia che si aggrappa alla madre per essere protato in giro. Così già dalla nascita un bambino ha la capacità di cercare aiuto per evitare di cadere, grazie alla sua paura istintiva verso questa evenienza.

Un'altra paura riconoscibile in tutti i bambini è quella dell'estraneo, che tocca a più riprese il piccolo: 5 mesi, 8 mesi e un anno, con significati diversi.

Un bambino ha già a 4-6 settimane la capacità di riconoscere la differenza tra estranei e i genitori.

A 5 mesi il piccolo deve avere la madre sott'occhio, quando ci sono altre persone presenti, anche se già conosciute come un nonno o la baby sitter. È importante che il genitore si renda sempre visibile dal bambino.

Il passaggio degli 8 mesi è più impegnativo. Il bambino sta diventando più consapevole dei luoghi e delle persone nuove. Non è il periodo giusto per lasciarlo con persone estranee senza avergli prima dato la possibilità di conoscerle. Sarà il bambino, poi, a mandare messaggi di essere disponibile al nuovo incontro. In questo periodo potrebbero mostrarsi più nervosi nei momenti di distacco dai genitori e quindi, per esempio, potrebbero avere più bisogno di maggiore conforto e preparazione prima di essere lasciati al nido.

A 12 mesi riaffiora questa paura, che adesso si associa alla maggiore indipendenza che il piccolo ottiene anche con la capacità di camminare e quindi di esplorare il mondo.

Gli adulti che rispettano le paure del bambino di esplorare il mondo li aiutano a superare tali paure e ad imparare a far fronte a quelle nuove, che inevitabilmente arriveranno.

Con il secondo e il terzo anno di vita iniziano le relazioni e i confronti con il gruppo dei pari e quindi le paure e le difficoltà di inserimento. Quando si portano a giocare, con altri bambini della stessa età, potrebbe essere di aiuto lasciare del tempo perchè il piccolo rimanga attaccato ai genitori finchè non si senta identificato con uno dei bambini, cercando che giochi almeno con uno dei coetanei prima di allontanarsi. Nelle situazioni di litigio può essere importante lasciare anche che il figlio si genstisca un pochino la situazione, senza intervenire sempre e subito, in modo che impari da se stesso. Un gruppo di gioco di due tre bambini, magari sempre gli stessi, è una buona garanzia per evitare che i bambini crescano tropppo timidi e timorosi.

 

Tra i 3 e i 6 anni i bambini sperimentano una varietà di paure, le più comuni sono:

  • Paura dei rumori forti. Sirene, clacson, motori...possono suscitare nel bambino reazioni violente e spaventate, tali da fargli tornare in mente precedenti improvvise crisi con perdita di controllo. Così come scene aggressive, viste per esempio in tv, possono richiamare lo spettro dei suoi sentimenti fortemente aggressivi, che gli fanno provare timore nel vederli in altri.

  • Paura del buio, di mostri, streghe e fantasmi. Le paure affiorano soprattutto di notte. Sono paure che compaiono in bambini in periodi di rapida crescita verso l'indipendenza. Il bambino si rende conto che sta diventando grande e che si sta staccando dai genitori e allo stesso tempo prova sentimenti conflittuali .

  • Paura della morte dei genitori. Questa paura può avere a che fare anche con le fobie scolastiche o con la paura di uscire di casa per andare a trovare qualcuno. È in parte dovuta alla timidezza e alla paura naturale di essere sopraffatto. È più spesso correlata a desideri edipici, inconsci, di voler eliminare il genitore dello stesso sesso per ottenere l'amore del genitore di sesso opposto. La paura per questi desideri "cattivi" può, verso i 5 anni, causare la paura della morte dei genitori.

 

COME AIUTARE IL BAMBINO AD AFFRONTARE LA PAURA? 

Per prima cosa è sempre importante ascoltare il bambino e rispettare tutto ciò, che comunica.

Rassicurarlo sul fatto che è normale avere delle paure e preoccuparsi per le cose che accadono e che ciò che adesso fa tanta paura può essere affrontato e che quando sarà grande riuscirà sicuramente a vincere le sue paure.

Sostenere il piccolo mentre si sforza di trovare il modo per affrontare le sue paure. Consentirgli anche di regredire, permettendogli di riabbracciare il suo puazzo preferito....non lo farà a lungo, ma solo per il tempo strettamente necessario.

Nel dialogo con il bambino, per comprendere le sue paure, è fondamentale usare il suo stesso linguaggio e raccontategli come eravate voi alla sua età, quali paure vivevate e come crescendo quelle paure siano scomparse.

Se è necessario cercare insieme a lui sotto il letto, per fargli vedere che non c'è nessun mostro, fatelo!!!

Quando avrà vinto le sue paure, fateglielo notare in modo positivo, per aiutarlo ad imparare dai suoi successi.

Nel caso in cui, però, la paure o la timidezza iniziassero a durare per più di sei mesi o interessassero tutto lo stile di vita, allora è il caso di interpellare uno specialista, perchè probabilmente è il modo che il piccolo ha di attirare l'attenzione e di comunicare la presenza di un problema.

 


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